
L’attuale gestione dei flussi migratori da parte del mondo occidentale è ingiusta e connessa in maniera strutturale alla distribuzione della ricchezza e all’esclusività dei sistemi nazionali. I sistemi di accoglienza finiscono per rendere la condizione delle persone migranti precaria, stigmatizzata e permanente. Per questo lasciare che siano le comunità ad autorappresentarsi e le seconde generazioni a raccontarsi è essenziale per costruire nuove e più giuste narrazioni.